Commento alla Regola di San Benedetto. Capitolo diciannovesimo

A cura di don Massimo Lapponi e Bernardino Manzocchi.

Il capitolo 19 intitolato “Come celebrare la Liturgia delle Ore”, offre una preziosa riflessione sulla centralità della preghiera nella vita del monaco e, in generale, del cristiano. Attraverso le parole di San Benedetto, emerge un profondo senso di timore reverenziale alla presenza di Dio, che permea ogni momento della celebrazione liturgica.

l brano incomincia con l’affermazione della fede nell’onnipresenza di Dio, sottolineata dalla citazione biblica del libro dei Proverbi: “In ogni luogo gli occhi del Signore scrutano i malvagi e i buoni” (Pr 15,3). Questa consapevolezza dovrebbe guidare ogni azione, ma assume un’importanza ancora maggiore nel contesto della preghiera liturgica. San Benedetto, infatti, insiste sul fatto che la Liturgia delle Ore è un momento in cui Dio si rende in modo particolare presente e vicino. Per questo motivo, invita a ricordare le parole del Salmo 2,11: “Servite Dio con timore”, e del Salmo 46,8: “Cantate inni con arte”. Queste parole richiamano all’atteggiamento di riverenza e di devozione che deve caratterizzare la partecipazione alla preghiera.

L’autore della Regola sottolinea inoltre l’importanza di cantare i salmi “con arte”, ovvero con impegno e con attenzione alla bellezza della musica e del testo. Questo non significa che la celebrazione debba essere rigida o formale, ma piuttosto che ogni aspetto debba contribuire a creare un’atmosfera di raccoglimento e di adorazione. Infine, San Benedetto conclude il brano con un’esortazione a vivere la Liturgia delle Ore con un’unità tra mente e cuore: “Comprendiamo dunque come bisogna comportarsi in presenza di Dio e dei suoi angeli; perciò dobbiamo celebrare la Liturgia delle Ore in modo tale che la nostra mente sia in sintonia con le nostre parole”.

Questo breve testo racchiude un insegnamento sulla preghiera cristiana. La Liturgia delle Ore non è un semplice dovere da assolvere, ma un’opportunità preziosa per incontrare Dio e per nutrire la relazione con Lui. Le parole di San Benedetto invitano a vivere questo momento sacro con consapevolezza, partecipazione e devozione, facendo in modo che la mente e il cuore siano in sintonia con le preghiere. Egli offre una guida preziosa per vivere la Liturgia delle Ore in modo autentico e proficuo. Ricordando l’onnipresenza di Dio, la sua particolare presenza nella preghiera liturgica e l’importanza di un atteggiamento di riverenza e di devozione, si può trasformare questo momento in un’esperienza di crescita spirituale.

La Liturgia delle Ore ha anche la funzione di strutturare e scandire la vita del monaco, offrendo un riferimento stabile e ordinato in un mondo che può risultare caotico e incerto. La preghiera diventa così un punto di riferimento per orientare le proprie azioni e i propri pensieri, favorendo l’armonia interiore e la coesione tra corpo e spirito.

la Liturgia delle Ore è inoltre un momento di condivisione e di reciproco sostegno, in cui le singole voci si uniscono per elevare un’unica preghiera a Dio. La dimensione corale della preghiera contribuisce a creare un’atmosfera di sacralità e di raccoglimento, favorendo la trascendenza individuale e l’unione con il divino.

L’utilizzo dei salmi, ricchi di espressioni di lode, supplica e ringraziamento, permette di esprimere la propria interiorità e di entrare in un dialogo interiore. La Liturgia diventa in questo modo un’occasione per riflettere sulle proprie esperienze, sui propri sentimenti e sui propri bisogni. In questo modo, la preghiera contribuisce a dare senso all’esistenza umana, offrendo un quadro di riferimento in cui collocare le gioie e le sofferenze della vita.

Capitolo 19 della Regola di San Benedetto.

Crediamo che Dio è presente dappertutto e che «in ogni luogo gli occhi del Signore scrutano i malvagi e i buoni» (Pr 15,3). Ma soprattutto crediamo senza ombra di dubbio che Dio è presente, quando partecipiamo alla Liturgia delle Ore. Perciò non dobbiamo mai dimenticare le parole del Profeta: «Servite Dio con timore» (Sal 2,11), e: «Cantate inni con arte» (Sal 46,8), e ancora: «A te voglio cantare davanti agli angeli» (Sal 137,1).

Comprendiamo dunque come bisogna comportarsi in presenza di Dio e dei suoi angeli; perciò dobbiamo celebrare la Liturgia delle Ore in modo tale che la nostra mente sia in sintonia con le nostre parole.

Traduzione a cura della comunità dell’abbazia di Noci

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